Se la tua password aziendale è tra le password più comuni in Italia nel 2024, corri ai ripari!
Nel 2024, nonostante i numerosi avvertimenti degli esperti di cybersecurity, milioni di utenti italiani continuano a utilizzare password estremamente prevedibili e vulnerabili. Questo problema non si limita alla sfera personale: anche le PMI italiane spesso sottovalutano i rischi legati a credenziali deboli, mettendo a rischio dati sensibili e sistemi aziendali.
Quali sono le password personali più utilizzate?
Secondo uno studio recente di NordPass, tra le password più comuni troviamo le classiche combinazioni numeriche come “123456” e “123456789”. In Italia, si distinguono anche altre scelte curiose come “cambiami” e “juventus”, spesso legate a preferenze culturali o alla pigrizia degli utenti. Queste password possono essere violate in meno di un secondo attraverso attacchi di brute force o Dictionary Attack, compromettendo dati personali, identità digitali e accessi a servizi online.
Password aziendali: il tallone d'Achille delle PMI
Le password aziendali non sono esenti da questo trend. Tra le combinazioni più comuni nelle PMI italiane figurano “new_user” e “password”, evidenziando una mancanza di protocolli di sicurezza adeguati. Tali scelte mettono a rischio non solo l’accesso ai sistemi, ma anche la fiducia di clienti e partner. È preoccupante notare come molte aziende continuino a sottovalutare la necessità di implementare pratiche di Cyber security e gestione sicura delle credenziali.
Perché le password deboli sono un rischio?
Gli hacker utilizzano software automatizzati per testare miliardi di password in pochissimo tempo.
Tra le strategie più comuni vi sono:
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Brute Force Attack: un sistema automatizzato prova tutte le possibili combinazioni di caratteri fino a individuare quella corretta. Le password semplici possono essere decifrate in una frazione di secondo.
- Dictionary Attack: gli hacker si avvalgono di elenchi di password comuni, spesso derivati da database violati in precedenza. Termini banali come “password” o sequenze prevedibili come “123456” sono tra i primi tentativi.
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Credential Stuffing: questo metodo sfrutta il riutilizzo delle password. Una volta che un hacker ottiene accesso a un account, utilizza le stesse credenziali per cercare di accedere ad altri servizi o piattaforme correlati.
Se violano un account aziendale, pertanto, possono estendere l’attacco ad altri sistemi, causando gravi danni finanziari e reputazionali. Qualche esempio? Informazioni aziendali riservate, come dati dei clienti o proprietà intellettuali, possono essere vendute sul mercato nero o divulgate pubblicamente; possono eseguire frodi finanziarie per effettuare transazioni non autorizzate o lanciare attacchi ramsoware per bloccare i sistemi aziendali e richiedere un riscatto… Insomma tutte attività poco simpatiche e che generano grossi problemi!
Come proteggersi e come cercare di creare password sicure
1. Password lunghe e complesse: devono contenere almeno 12-16 caratteri con lettere maiuscole, minuscole, numeri e simboli.
2. Gestione unica delle password: ogni account dovrebbe avere una password differente per evitare rischi a catena.
3. Password manager: Strumenti che generano e memorizzano password complesse in modo sicuro.
4. Autenticazione a due fattori (2FA): aggiunge un ulteriore livello di sicurezza richiedendo un codice inviato via SMS o app.
5. Formazione continua: per aziende, formare i dipendenti sulle migliori pratiche di cybersecurity è essenziale.
Adottare queste misure è cruciale non solo per proteggere i dati personali, ma anche per salvaguardare il business. Investire in sicurezza informatica aziendale oggi è una necessità per garantire competitività e resilienza nel panorama digitale.